La Quinoa
- Eva Baldini
- 20 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Uno "pseudocereale" da oltreoceano ad altissimo valore nutrizionale: l’alimento base delle popolazioni andine.

La Quinoa è una pianta appartenente alla stessa famiglia di spinaci e barbabietola e viene coltivata da più di 5000 anni tra Perù, Cile, Bolivia ed Equador: al giorno d’oggi è diffusa su scala mondiale grazie alle sue interessanti proprietà.
La pianta cresce producendo una spiga ricca di semi rotondi, che saranno poi raccolti, privati delle impurità, lavati in acqua per favorire l’eliminazione delle saponine ed, infine, lavorati per essere consumati o confezionati, in vista di un successivo utilizzo.
Pur non essendo propriamente un cereale, viene utilizzata come tale in sostituzione di pasta, riso e cous cous, al punto da poter essere definita uno “pseudocereale”, di cui esistono più di 200 varietà!
Tutte le parti della pianta vengono utilizzate in ambito culinario: le foglie hanno sapore molto simile a spinaci o bietole, il fusto può essere utilizzato come mangime ed i chicchi lavorati in molte maniere (ridotti a farina per dare pasta e pane, utilizzati in alcune zuppe o addirittura fermentati per produrre birra).
Questa pianta trova ampio impiego in ambito nutrizionale in quanto ha un impatto estremamente dolce sull’intestino, risultando un alimento molto interessante in varie forme patologiche intestinali, come le forme di colite.
Il fatto che il valore nutrizionale della Quinoa sia superiore ai cereali tradizionali la rende una pianta con un grande potenziale per il miglioramento della salute umana.
La componente proteica della Quinoa è rilevante: si parla del 10-18% di proteine ad altissimo valore biologico, ricche in aminoacidi essenziali.
Pur essendo ricca della componente proteica, la Quinoa è priva di glutine, essendo quindi indicata nelle diete dei soggetti celiaci (gluten-free), di coloro che sono intolleranti e di coloro che necessitano di alimenti con un impatto dolce sull’intestino.
Il carico glicemico è molto basso, per cui è indicata in condizioni di diabete, sindrome metabolica, dislipidemie e nell’ambito delle strategie di contenimento del peso come sostituto di pasta e riso, estremamente più impattanti sotto il profilo glicemico.
La composizione della Quinoa è particolare: contiene prevalentemente amidi, ha un basso tenore lipidico (tra il 4 ed il 9%, di cui la maggior parte polinsaturi), contiene previtamina D, è ricca di Sali minerali ed oligoelementi, flavonoidi, saponine, dell’enzima alfa-amilasi (per cui la digestione di altri carboidrati è facilitata) e contiene più fibre rispetto a riso, mais e frumento.
In particolare, il contenuto in Sali minerali è estremamente maggiore rispetto ad altri alimenti di uso comune quali il riso, il frumento ed il mais. E’ estremamente ricca di calcio, fosforo, ferro e zinco, oltre ad avere una composizione migliore sotto il profilo glicemico rispetto agli altri: 16,2% di proteine, 6,9% di grassi e 63,9% di carboidrati a fronte, ad esempio, dell’8,2% (proteine), 1% (grassi) e 78,8% (carboidrati) dell’orzo.
Anche la fibra è particolarmente rappresentata nella Quinoa: 3,5% contro lo 0,5% dell’orzo.
Rispetto ai comuni cereali, la Quinoa fornisce un apporto molto elevato di vitamina E e del gruppo B, fondamentali per il metabolismo energetico.
Presenta caratteristiche estremamente interessanti: ha un’azione ipocolesterolemizzante e contro l’aterosclerosi ed inoltre presenta un elevato profilo di acidi grassi essenziali ed un buon rapporto tra acidi grassi saturi ed insaturi.
La presenza di flavonoidi la rende inoltre antiossidante, antinfiammatoria, inibisce il rilascio di istamina, l’aggregazione piastrinica, agisce come sostanza antimutagena ed antitumorale.
In quanto ricca di tocoferoli e vitamina E, la Quinoa può essere inserita nella categoria delle piante con proprietà nutraceutiche, andando a contrastare la presenza di radicali liberi nelle cellule.
Con la Quinoa possono essere preparate minestre, insalate, piatti freddi con carne, pesce e verdure, contorni, ripieni di verdure come peperoni, pomodori e zucchine, oltre a poter essere accompagnata alla frutta come dessert, potendo facilmente adattarsi a piatti dolci e salati.
Ne esistono tre varietà principali, caratterizzate dalla colorazione gialla, rossa o nera dei chicchi.
La porzione media è pari a circa 60 grammi a persona, dato che con la cottura e l’idratazione del chicco la Quinoa acquista circa 2,5 volte il suo volume iniziale.
Il 2013 è stato proclamato “anno internazionale della Quinoa”, come riconoscimento ai popoli andini per aver protetto, conservato e perpetrato nel tempo la coltivazione di questo particolare alimento, dalle proprietà straordinarie, contribuendo alla lotta contro la povertà e la denutrizione!




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