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La nutrizione oncologica

Melograni
A chi si rivolge?

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Chi, pur non affetto da patologia oncologica, ma magari con familiarità positiva, desideri imparare quali siano i fattori di rischio che predispongano l’organismo a sviluppare una neoplasia, di modo da applicare le corrette abitudini alimentari con un ruolo preventivo di cruciale importanza.
 

Pazienti con nuova diagnosi, che si trovino ad affrontare un percorso chemioterapico o radioterapico, con gli effetti collaterali che ne possano derivare. È ampiamente dimostrato come molti alimenti possano giocare ruoli importanti nel coadiuvare le terapie, come altri, al contrario, possano interferire negativamente con i trattamenti. Si applicano dunque linee guida e precisi percorsi alimentari e di integrazione, tali da rendere più vulnerabili le cellule malate rispetto a quelle sane, riducendo anche gli effetti collaterali.

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Coloro che debbano evitare o abbiano già avuto recidive di malattia, in modo da andare a rinforzare l’organismo e renderlo in grado di contrastare nuovi insulti.

Perché la nutrizione in oncologia?

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Una corretta nutrizione rappresenta un aspetto essenziale ed un valore aggiunto alla terapia oncologica.

L’obiettivo principale è permettere al farmaco di curare la patologia limitando i danni che può fare all’organismo o far sì che, con scelte alimentari errate, si possa addirittura contrastare l’azione farmacologica del chemioterapico. La corretta nutrizione rappresenta quindi uno strumento di cura integrato col farmaco.

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L’attenzione alla persona nel suo insieme è il fulcro dell'intervento, in modo da renderla più forte (da vari punti di vista, non ultimo quello psicologico) e quindi in grado di sopportare gli effetti collaterali e di “combattere” al meglio.

Per far questo non ci si avvale di farmaci, ma di sostanze naturali, fitoterapiche, della micoterapia e, soprattutto, della corretta gestione degli alimenti.

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Come si mangia per crescere, svilupparsi ed essere in forze, alcune sostanze possono rivolgere questo tipo di azione trofica a cellule “sbagliate”, contribuendo allo sviluppo delle neoplasie. Il corretto approccio nutrizionale ridurrà le sostanze note per apportare nutrimento alla neoplasia, mettendola in condizione di difficolta, ed aumentando la suscettibilità alle terapie oncologiche.

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L’educazione alimentare ha infine la finalità di insegnare alla persona a nutrirsi nel modo corretto perché possa, anche in futuro, aiutare a prevenire ed evitare eventuali recidive di malattia.

Gli alimenti influenzano l’espressione dei nostri geni, insieme all’ambiente in cui viviamo.

Risulta evidente come l’alimentazione incida in percentuali molto elevate (è riportato in letteratura pari a circa il 37% dei fattori di rischio) sull’insorgenza della neoplasia, non solo in termini di cosa mangiamo, ma anche come e quando, tanto che lo stesso alimento può rappresentare un fattore di rischio o di protezione per la patologia stessa.

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Nel complesso, la nutrizione corretta risulta avere più finalità: riequilibrare lo stato fisico-nutrizionale del paziente, ridurre la tossicità delle terapie e controllarne gli effetti collaterali, contribuire ad impedire la proliferazione e la propagazione delle cellule neoplastiche e sostenere il sistema immunitario.

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