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Gli integratori alimentari: benedetti o maledetti, ma sempre al centro dell'attenzione!

L'integrazione da sola non può sopprimere a un'alimentazione inadeguata, uno stile di vita errato e mancanza di attività fisica: i quattro fattori devono agire in sinergia!
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Gli integratori sono un gruppo di sostanze o alimenti con composizione specifica che vengono utilizzati per integrare il fabbisogno di nutrienti in caso di carenza o aumentato fabbisogno.

Molti sono superflui e sarebbe sufficiente seguire una dieta varia e assumere le vitamine e i minerali dagli alimenti che si trovano in natura: è infatti necessario capire quando vi sia una effettiva necessità di assunzione degli integratori, tenendo presente i danni causati all’organismo da eventuali abusi.

Purtoppo negli ultimi decenni le abitudini alimentari si sono profondamente modificate e attualmente la dieta è ricca dal punto di vista calorico ma, a causa delle metodologie di coltivazione, raffinazione, sistemi di conservazione e cottura, inquinamento e stress ambientale, si è impoverita dei nutrienti come le vitamine, gli oligoelementi, gli aminoacidi essenziali, eccetera, esponendoci a reali stati di carenza.

In questa situazione trova impiego l'integrazione, che deve sempre essere fatta con buon senso, indicazione sanitaria e periodi di tempo sufficienti di modo da ripristinare le carenze.



Gli integratori più usati sono:


- ad azione energizzante (vitamine, in particolare il complesso B coinvolto nel metabolismo energetico o aminoacidi come l'Arginina, spesso supplementata nello sportivo per la sua capacità di alzare l'ormone della crescita GH e facilitare la costruzione della massa muscolare...);


- ad azione mineralizzante (come ad esempio il Calcio, fondamentale per la trasmissione dell'impulso nervoso, la contrazione ed il rilassamento muscolare, la coagulazione ed il metabolismo osseo...);


- coinvolti nella regolazione ormonale (come ad esempio gli Omega 3, EPA e DHA);


- con effetto adattogeno (queste sostanze agiscono aumentando il livello basale di stress dell'organismo, in modo da far percepire meno il gap tra il livello di stress basale e quello scatenato dal momento critico, "adattando" il corpo alla sollecitazione e facendola percepire come meno impattante. Ad esempio, si parla della Rhodiola Rosea, che trova largo impiego anche contro la sindrome da burn out);


- stimolatori del metabolismo lipidico, ovvero dei grassi (ad esempio la fosfatidilcolina, che aiuta il fegato a metabolizzare i grassi);


- stimolatori del metabolismo glucidico, ovvero degli zuccheri (ad esempio lo Zinco, coinvolto nel metabolismo dell'insulina, il Cromo, fondamentale per abbassare la glicemia o la Cannella);


- improntati al recupero fisico e mentale (ad esempio il Ginseng, che potenzia il rendimento fisico e mentale agendo come tonico ed adattogeno);


- fermenti lattici (vari ceppi batterici che possano ripristinare la corretta eubiosi intestinale)


- sostanze anoressizzanti (che aiutino a controllare la fame, come la Hoodia gordonii o la Garcinia Cambogia);


- sostanze antiossidanti (come la vitamina C, la vitamina A...).


Tutti gli integratori, essendo di norma rapidamente metabolizzati, andrebbero prediletti in multipla somministrazione (due o tre volte al giorno) piuttosto che in un unico carico, per garantire una presenza più costante della sostanza che stiamo integrando.

Molta attenzione si deve fare per quanto riguarda il loro reperimento: l’offerta a cui attingere è esageratamente ampia e spesso i canali di distribuzione non sono solo farmacie o parafarmacie, ma bensì la rete e l’e-commerce, dove tutto è spesso troppo reperibile, anche con prezzi diversi dalla distribuzione certificata.

Prestate attenzione: come ogni sostanza che introduciamo, anche gli integratori ci modificano ("siamo ciò che mangiamo"): meglio spendere qualche euro in più per una integrazione ragionata che assumere prodotti scadenti con potenziali danni per la salute!


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