Come si mangia: tre regole da stampare ed appendere in cucina!
- Eva Baldini
- 9 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Il ricorso al prodotto ed all'integratore miracoloso è spesso la principale richiesta, ma ricordiamoci: se non correggiamo le nostre abitudini i disturbi non tarderanno a ripresentarsi!

Prima regola: L'ACQUA
Bere durante il giorno non significa bere nel momento in cui si mangia: la corretta idratazione dell'organismo si realizza infatti quando gli somministriamo piccole e costanti dosi di liquidi, prevalentemente lontano dai pasti. Esempi di buone regole sono quella di bere un bicchiere l'ora o frazionare mezzo litro durante la mattinata e mezzo litro durante il pomeriggio, non dimenticando un bel bicchier d'acqua al mattino al risveglio!
Nel momento in cui si mangia l'acqua va incontro ad un "rimescolamento" a livello gastrico con il cibo che abbiamo ingerito, e di conseguenza va ad incorporare nutrienti, andando incontro ad un processo digestivo come se avessimo consumato un brodo. Ciò rallenta la digestione ed apporta meno idratazione di quella che avrebbe portato l'acqua consumata da sola, decisamente più idratante e purificante!
Seconda regola: LA MASTICAZIONE
La masticazione rappresenta la prima digestione: gli alimenti vengono digeriti grazie all'azione di frantumazione del cibo da parte dei denti ed al rimescolamento con la saliva, che contiene la ptialina (o alfa amilasi salivare), responsabile della digestione. Una volta avvenuto correttamente il primo step, ecco che il cibo (i carboidrati, in particolare) possono scendere a livello dello stomaco, dove permangono per poco tempo, per terminare la loro digestione a livello intestinale, grazie ai succhi digestivi.
Qui iniziano i problemi! Se abbiamo mangiato velocemente e abbiamo ingerito quantità di cibo troppo grandi e non frantumate, ecco che l'intestino entra in sofferenza in quanto sottoposto ad un superlavoro per il quale non è programmato! Iniziano poi le fermentazioni, la formazione di gas, la pesantezza digestiva... (e l'errata autodiagnosi di sindrome del colon irritabile!). In questo caso si tratta di un errore nella modalità di assunzione del cibo, che si risolve al correggersi del comportamento sbagliato.
Terza regola: LA FRUTTA
Buona norma sarebbe consumare due-tre frutti al dì, preferibilmente fuori pasto. Ciò è dovuto al fatto che gli zuccheri della frutta, quando seguono il processo digestivo di tutto il pasto, entrano in contatto con i succhi gastrici a livello dello stomaco, fermentando e scatenando fastidiose sensazioni. Consumare la frutta lontano dal pasto, invece, permette una maggiore assunzione delle vitamine e dei sali minerali, usando il frutto alla stregua di un integratore, ed inoltre limita le problematiche di gonfiore gastrointestinale.
Questa è una regola generale che, a differenza delle prime due, può essere bypassata: molte persone identificano come il solo momento in cui consumare la frutta la fine del pasto, e non accusano difficoltà digestive. Per tali persone il consumo di frutta dopo il pasto è da mantenere, altrimenti si priverebbero in toto di questi preziosi alimenti.




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